I 5 requisiti essenziali di una dieta corretta
Diete detox, digiuno e dimagrimento in tempi rapidi sono i tre argomenti più cliccati in questo periodo e in generale sono tre “””soluzioni””” (sto male a definirle così, perchè soluzioni non sono) che ci vengono ripresentate dopo un periodo di feste con pranzi sontuosi o dopo un lungo periodo di stop, come nel caso di questa quarantena.
I più gettonati
- “1 giorno di detox e sei come nuovo!”
- “3 giorni detox per depurare il tuo corpo!”
- “Basta una settimana di digiuno intermittente e perdi i chili in eccesso!”
Dobbiamo ammettere che le cose banali non piacciono neanche tanto, anzi, più una trovata è singolare e al limite dell’assurdo e più deve funzionare per forza.
Mi duole dirvi, che non funziona così. Le soluzioni rapide e dove lo sforzo richiesto è minimo sono quelle più facili da intraprendere ma le più insostenibili da portare avanti. Indubbiamente danno risultati a breve termine, la pecca è che non durano nel tempo e quindi con andamento altalenante, ti ritroverai a un certo punto a dover intraprendere una nuova dieta, un nuovo ciclo di detox per ritornare in linea.
(Chi mi conosce sa benissimo che dire queste frasi mi fa rabbrividire).
Di tempi rapidi e buone abitudini ho parlato in questo articolo.
I 5 requisiti essenziali di una dieta corretta
Le fonti affidabili sono le Linee Guida per una sana alimentazione.
Nell’ultima versione, quella aggiornata al 2018, c’è un capitolo dedicato a quelle diete tanto di moda che hanno preso piede tra la popolazione e che non hanno alcuna base scientifica che le supporti, diete detossificanti e digiuni ricadono proprio in questo gruppo.
Di seguito ti riporto i 5 requisiti essenziali per una dieta dimagrante che trovi scritto proprio nelle prime pagine del capitolo:
- Apporto energetico ragionevolmente inferiore alle reali necessità della persona a cui è destinato con un programma complementare di attività fisica;
- Variazioni di peso graduali, prevalentemente a carico del tessuto adiposo e senza ripercussioni sulla salute;
- Personalizzata ed equilibrata e che non escluda nessun gruppo di alimento, preservando così l’apporto di tutti i nutrienti necessari;
- Deve essere distribuita lungo tutta la giornata, semplice da realizzare e accettabile, così da non creare disagio per chi la segue;
- Educazione alimentare, la dieta deve fungere da modello per modificare le proprie abitudini alimentari in modo permanente così da mantenere nel tempo i risultati ottenuti.
Forse farà uno strano effetto associare questi 5 punti a qualcosa che aiuti nella perdita di peso, eppure è così.
Cosa ha portato a questa distorsione di significati?
La cattiva informazione e l’industria della dieta hanno rafforzato il collegamento tra “privazione di cibo e dimagrimento” convincendo ognuno di noi a credere che l’unico modo per dimagrire sia quello di non mangiare.
La leva su cui è stata fatta forza è proprio l’ascesa del tasso di obesità dei paesi occidentali e industrializzati, ma ormai non solo. Insieme al fenomeno del fat shaming l’obesità è diventata una condizione “esteticamente non accettabile” e per questo il mercato ha messo a disposizione soluzioni facili e veloci per porvi rimedio.
Io non so che effetto vi faccia tutto questo, ma per la seconda volta sto rabbrividendo mentre scrivo.
Quello del fat shaming è un argomento di cui si parla ancora poco, è una forma di bullismo che è ancora troppo sottovalutata. Approfondiremo il discorso in un altro articolo.
In conclusione
Lo so che è dura convincersi che la strada è più lunga di quanto ci si aspettava, ma come ho già detto, bisogna sì aver chiaro l’obiettivo ma è ancora più importante pensare al singolo passo da compiere.
Un passo alla volta <3
PS. l’immagine che ho usato è volutamente fuorviante