Spreco alimentare
La produzione alimentare è uno dei settori maggiormente impattanti a livello ambientale, basti pensare che il 24% di tutte le emissioni antropiche è dovuto all’intera industria alimentare e di tutto il cibo prodotto, un terzo viene perso o sprecato (Report IPCC, 2019).
Nel 2011 la FAO ha fornito le definizioni di “perdita di cibo”, ” spreco alimentare” e “sperpero alimentare” che tra loro sembrano sinonimi ma non lo sono:
- Perdita di cibo: quando il cibo destinato al consumo umano ha perso il proprio valore nutrizionale. È una perdita che viene attribuita principalmente all’inefficienza delle filiere alimentari, facendo riferimento sia a infrastrutture e strumenti mediocri, sia alle competenze nella gestione dei vari processi di produzione;
- Spreco alimentare: è la condizione in cui noi consumatori abbiamo acquistato del cibo e l’abbiamo fatto andare a male;
- C’è poi una terza condizione che è il risultato della combinazione delle due precedenti, che viene definita sperpero alimentare.
Come migliorare la gestione dello spreco alimentare
La perdita e lo spreco di cibo impattano sulla disponibilità di cibo globale e locale, limitano l’accesso agli alimenti a causa dell’aumento del prezzo del cibo e della diminuzione del reddito dei produttori e incidono sulla produzione alimentare futura a causa dell’uso non sostenibile delle risorse naturali (Report FAO, 2014).
Diversamente da quanto si crede il buttare il cibo non è proprio a impatto zero.
Chiaramente ridurre perdita e spreco alimentare a zero non è fattibile perciò quello che va fatto è applicare delle misure preventive e migliorare la gestione di questi rifiuti, così da ridurne la quantità e le conseguenze sull’ambiente.
Se poco possiamo fare, nel nostro piccolo, per prevenire la perdita di cibo durante i processi di lavorazione dello stesso, molto possiamo fare per lo spreco alimentare domestico.
Dobbiamo pensare che quando ci capita di buttare via gli alimenti, il cibo non è l’unica cosa che viene gettata. Si spreca suolo, acqua, energia, si hanno emissioni di gas serra “vane” visto che poi il cibo viene buttato e oltre a tutto questo vengono persi soldi e tempo.
Fonte: FAO, Do good save food! Nine easy tips to reduce food waste
Come prevenire lo spreco alimentare domestico?
1 – Stila una bozza di menù settimanale
Questo ti da la possibilità di avere ben chiaro come muoverti quando sei a fare la spesa.
Ti consente di avere un’idea di quali prodotti acquistare e in quale quantità. Acquistare solo ciò che ti serve e nelle quantità più o meno giuste ti permette di prevenire lo spreco alimentare e di risorse.
2 – La lista della spesa
La lista della spesa va in abbinamento al menù settimanale. Consente di avere a disposizione la lista dei prodotti da acquistare limitando gli acquisti extra.
Se carta e penna sono vecchio stile e magari c’è il rischio di dimenticarsi il biglietto della spesa a casa, possiamo far riferimento a qualche applicazione per il telefono o più semplicemente alla applicazione delle “Note” che troviamo sugli smartphone. Di certo il telefono lo dimentichiamo difficilmente e così facendo abbiamo la lista da consultare.
3 – Mai spesa quando si è affamati
In questa condizione infatti siamo portati a dare più ascolto alle voglie e allo stomaco e difficilmente il risultato di questa spesa sarà intelligente.
4 – Evitare le grosse spese: compra solo il necessario
Per chi ha la possibilità di fare spesa spesso durante la settimana, può essere utile fare spese ridotte, acquistando solo il necessario per la giornata o al massimo per 2-3 giorni.
Per chi non ha modo di ritagliarsi il tempo di fare la spesa più volte a settimana, è meglio arrivare pronti al momento della spesa. Pianificare i pasti può essere utile per i motivi che abbiamo visto prima e in alcuni casi la tecnica giusta può essere quella di cucinare già in anticipo per poi conservare o congelare l’alimento, in modo che non vada sprecato.
5 – Impariamo ad apprezzare anche le imperfezioni
Siamo abituati ad apprezzare ciò che è esteticamente perfetto, possiamo allenarci ad ammettere anche quei prodotti che sono un po’ ammaccati. Quelli sono prodotti che la maggior parte delle volte vengono lasciati indietro per poi entrare a far parte della perdita di cibo. Possiamo pensare di acquistarli e andare oltre l’estetica.
6 – Porzioni ridotte
Alla stima degli acquisti del punto uno, corrisponde una stima delle porzioni quando si prepara da mangiare. Cercare di preparare i piatti senza fare porzioni troppo abbondanti consente di limitare il cibo in eccesso e che rischia poi di venire sprecato (o di mangiare porzioni abbondanti proprio per evitare sprechi).
Quando si è nelle mense o nei self service è opportuno chiedere di avere delle porzioni adeguate di cibo, altrimenti c’è il rischio di lasciare avanzi nel piatto.
7 – Riutilizza gli avanzi per nuovi piatti
Se comunque avanzi ci sono, non serve buttare o finire a tutti i costi, abbiamo tre alternative:
- Conservarli per consumarli il giorno dopo;
- Utilizzarli come ingrediente per un nuovo piatto;
- Congelarli. In questo modo avremo la possibilità di conservarli per un tempo più prolungato e torneranno utile quando i tempi da dedicare alla preparazione di un pasto, sono ristretti.
8 – Attenzione ai prodotti prossimi alla scadenza
Quando si va a fare la spesa, una volta tornati a casa, la voglia di consumare i nuovi cibi acquistati è tanta. È importante però controllare quali cibi sono prossimi alla scadenza così che siano i primi ad essere consumati.
9 – Leggi bene le date di scadenza: “preferibilmente” o “entro il”
Quando sulla confezione troviamo scritto “Da consumarsi preferibilmente entro il” significa che questo prodotto, anche una volta passata la data di scadenza, sarà ancora commestibile. Magari perderà alcune caratteristiche organolettiche, ma di certo non si farà star male.
Quando invece l’avverbio “preferibilmente” non è presente significa che dopo quella data è meglio evitare di consumare l’alimento.
Vi sarete accorti che alcuni alimenti hanno un certo grado di tolleranza, ad esempio il latte fresco il giorno dopo la data di scadenza, è ancora buono, ma certo non potrà resistere per molti giorni.
Tu hai qualche altro consiglio da aggiungere a questa lista? Puoi farlo nei commenti!
Se invece sei in difficoltà a organizzare il tuo menù settimanale, ho un servizio che fa per te: costruiamolo insieme
Fonti:
- Report IPCC, 2019;
- Food losses and waste in the context of sustainable food system, HPLE, 2014;
- Papargyropoulou, E., R. Lozano, J. K. Steinberger, N. Wright, and Z. bin Ujang, 2014: The food waste hierarchy as a framework for the management of food surplus and food waste. J. Clean. Prod., 76, 106–115, doi:10.1016/j.jclepro.2014.04.020;
- Rapporto “Food Wastage Footprint: Impacts on Natural Resources” – L’impronta ecologica degli sprechi alimentari: l’impatto sulle risorse naturali;
- https://www.sprecozero.it/2020/02/04/lo-spreco-di-cibo-per-la-prima-volta-in-calo-nelle-case-degli-italiani-gettiamo-49-e-a-settimana-nella-spazzatura-ma-erano-66-nel-2019-in-poco-piu-di-un-anno-litalia-risparmia/